Le nostre interviste > Intervista a Maurizio Di Vincenzo |
Dopo Luigi Siniscalchi e Fabio Celoni, continuano le nostre interviste! |
La mia avventura in Bonelli è iniziata in maniera a dir poco bizzarra. Ricevetti una telefonata della redazione con cui mi si chiedeva se avessi voluto collaborare con loro .. Io,pur sentendomi molto lusingato dalla proposta,trovai la forza di rispondere che stavo già disegnando un numero di Esp, che avevo appena iniziato e che li ringraziavo etc. Fui interrotto da una frase secca, senza appello :”ESP ha chiuso!”. Visto l’interlocutore, non dubitai nemmeno un attimo e accettai l’offerta. :) |
Com’è stato per te disegnare, per la prima volta, nel 1998, la storia Hook l’implacabile? A parer mio, una delle poche storie ben fatte che si ricordino di quel periodo. Quanto è cambiato il tuo modo di disegnare Dylan Dog nel corso degli anni? O forse, meglio, interpretarlo? A detta di molti, il tuo Groucho è uno dei migliori degli ultimi anni. Che feeling hai nel realizzarlo? Quale preferisci graficamente? |
Affrontare Dylan è stato per me come fare un salto nel vuoto ,con tutto lo scombussolamento che ne deriva sia fisico che mentale. Non avevo mai pensato fino a quel momento, per quanto lettore affezionato e fedele sin dal primo numero, di arrivare un giorno a disegnarlo. Quando è accaduto mi ci sono voluti 3 mesi prima di riuscire a coordinare i miei pensieri e finalmente ad iniziare.
Credo in “Hook l’implacabile” di aver caratterizzato il Dylan Dog più brutto della sua storia ,sia passata che futura (vedere per credere) e ancora oggi non sono assolutamente soddisfatto della mia interpretazione grafica del personaggio (nota dell’intervistatore: mi sa che allora ti sei perso qualche numero di quel periodo!).
Groucho mi viene carino,sono d’accordo . (nota dell’intervistatore: carino???)
Comunque ,in assoluto il miei Dylan preferiti (ma anche Groucho ,Bloch e tutti gli altri personaggi) sono sicuramente quelli di Dall’Agnol e di Ambrosini
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Hai lavorato , per le storie di Dylan, ma anche in generale, con grandissimi sceneggiatori. Quanto incide sulla tua libertà di disegnare lo sceneggiatore? Senza fare nomi, ovviamente :) |
Mai avuto problemi con gli sceneggiatori. Capita ,a volte che si abbiano differenti visioni sullo sviluppo narrativo di alcune sequenze ,ma ci si sente per e-mail o al telefono e se ne parla. |
Hai altre storie in cantiere per questo personaggio o per altri? Possiamo avere qualche anticipazione? |
Ho appena iniziato una storia di Giovanni Di Gregorio in cui ci sono un po’ di “mostracchioni”da disegnare. Basta come anticipazione? (nota dell’intervistatore: per il momento ce la faremo bastare!) |
Cercando in rete, ho visto quanto la tua vita professionale si colleghi con il fumetto franco-belga. Pubblicazioni in Francia ( complimenti! Dove lo trovo?). Hai tratto ispirazione per il tuo modo di disegnare da questa scuola? Personalmente, trovo il formato cartonato di loro utilizzo una degna cornice ad un fumetto che dovrebbe essere sempre più vista come una piccola opera d’arte. Ho notato che sui frontespizi di Zagor o Tex degli anni ’70, non veniva nemmeno indicato il disegnatore!!! Credi che finalmente anche in Italia stia cominciando ad essere diversamente considerata la funzione dell’illustratore? |
Diciamo che sono state le mie letture giovanili ad influenzarmi e ad ispirarmi. Compravo e leggevo il Corriere dei Piccoli dove pubblicavano il fior fiore dei disegnatori franco-belgi ,tra cui Giraud, Hermann, Franquin, Uderzo etc. accompagnati (scusate se è poco) dai nostrani Battaglia, Toppi, Di Gennaro, Uggeri, Nidasio, Pratt etc. |
Nel ringraziarti per la cortesia, ti invitiamo a venirci a trovare sul nostro forum dove apriremo anche noi una piccola sezione! Alla prossima!!! |
Grazie a voi ,ci verrò più che volentieri. |
Per chi fosse interessato al fumetto Rangaku è disponibile presso le due librerie francesi di Roma o alla FNAC. E’ possibile acquistarlo anche online sui siti www.fnac.fr e www.amazon.fr . |
Intervista a cura di : Giorgio Santoro |