Le nostre interviste > Intervista a Leo Ortolani

Ortolani, il papà di Rat Man!!! La seconda è che leggendo le sue storie (ed innamorandomi perdutamente della sua serie a fumetti) ed i relativi editoriali di Andrea Plazzi mi sono accorto che erano tanti i richiami alla Sergio Bonelli Editore ed ai personaggi della sua scuderia. A cominciare dal numero 2 in cui nella prima tavola leggiamo questa citazione:

Prima di passare alle domande vorrei presentarvelo e, questa volta, la biografia è particolarmente succosa e ricca di pubblicazioni, premi e progetti. Dovete sapere che Leonardo, prima di pubblicare per l’attuale Panini Italia era un giovane artista emergente che cercava di trovare la sua dimensione ed il suo spazio lavorando per diverse testate ed arrivando ad auto produrre i suoi primi fumetti che vendeva alle fiere personalmente. Insomma, un mito!!!!

Eccovi una biografia introduttiva per questo poliedrico autore/sceneggiatore/copertinista/disegnatore e chi più ne ha più ne metta!

Di origini pisane, nel novembre del 1968 si trasferisce a Parma, dove vive tutt'ora con la moglie Caterina. Sin da giovane, Ortolani mostrò una grande passione per il mondo dei fumetti, ed in particolare per I Fantastici Quattro di Jack Kirby e di Stan Lee, che influenzeranno il suo stile di narrazione. Dopo aver concluso gli studi superiori, si iscrisse all'Università di Parma, alla facoltà di Geologia, un'altra esperienza che lo segnò nel profondo. Durante il periodo universitario Ortolani disegna i suoi primi personaggi, e il tema della geologia diventa un tormentone dei primi numeri della sua opera principale, Rat-Man. Curiosamente, anche altri noti autori di fumetti italiani avevano frequentato geologia a Parma, come Ade Capone, creatore di Lazarus Ledd.

Nel 1989 sottopose alla casa editrice Comic Art due storie: una tragica e l'altra comica. L'editore Rinaldo Traini pubblicò la storia comica, vincitrice del premio per la miglior sceneggiatura, sul secondo Spot (supplemento de L'Eternauta dedicato agli esordienti), segnando la nascita di Rat-Man.

Le sconvolgenti origini del Rat-Man valse a Ortolani il premio come migliore sceneggiatore esordiente alla Lucca Comics del 1990. Grazie alla visibilità acquisita, Leo iniziò a collaborare con riviste e fanzine indipendenti.

Per la fanzine Made in USA realizzò altre due storie con protagonista Rat-Man (Tòpin! The Wonder Mouse! e Dal Futuro) e diverse parodie di supereroi (tra cui gli X-Men, Fantastici Quattro e Superman). Le opere più importanti di questo ciclo sono le quattro storie sui Fantastici Quattro, come ideale prosecuzione (parodiata) del lavoro di Jack Kirby. Kirby smise di disegnare Fantastic Four col numero 102: Ortolani realizzò i numeri 103-106, sconvolgendo completamente il gruppo.

Chiamato al servizio di leva nell'Aeronautica Militare, Ortolani trasse spunto dalla vita di caserma raccogliendo le proprie esperienze in un dettagliato diario che divenne lo spunto iniziale per L'ultima burba, una serie di strisce sulla vita militare (con lo stesso Ortolani come protagonista) che vennero poi pubblicate in appendice a Sturmtruppen (e successivamente ripubblicate sulla serie Rat Man Collection).

In questo periodo, Ortolani collaborò anche a Starcomìx, rivista umoristica diretta da Luca Boschi e pubblicata da Star Comics, a Totem Comic e a Totem Extra, dove realizzò Gli intaccabili, Clan, Le meraviglie della natura e Le meraviglie della tecnica. Ed ancora realizzò le strisce della serie Quelli di Parma, pubblicate sulla Gazzetta di Parma, che parlano della città di Parma e dei suoi abitanti, di cui una selezione è stata raccolta in volume dalle Edizioni Bande Dessinée. Le storie brevi della serie delle Meraviglie sono poi state riprese anni dopo, raccolte in tre volumi da Panini Comics (Meraviglie della natura 1 e 2 e Meraviglie della tecnica).

Nel novembre 1994, Made in USA chiuse, e Leo pubblicò il suo ultimo contributo ai Fantastici Quattro sulla rivista Flex: Addio al Re, una tavola commemorativa che omaggiava lo scomparso Jack Kirby.

Bande Dessinée pubblicò La lunga notte dell'investigatore Merlo (una serie di strisce ispirata al film Casablanca, ristampata poi da Panini Comics), e Rat-Man Speciale Origini, che riproponeva le origini di Rat-Man e la storia Tòpin! The Wonder Mouse! riviste e corrette.

Nel 1995 la Panini Comics (allora ancora chiamata semplicemente Marvel Italia) gli commissionò Rat-Man contro il Punitore, storia breve destinata alla rivista Marvel Magazine (oggi chiusa) e che fu pubblicata nell'ottobre 1996 sulla loro rivista ammiraglia, Wiz.

Nel maggio del 1995 Leo cominciò a realizzare le storie brevi di Venerdì 12 per la rivista L'Isola che non c'è e in novembre partì la serie per librerie specializzate (aperiodica e autoprodotta) con protagonista Rat-Man, pubblicata dapprima dalle Edizioni Foxtrot e successivamente dalle Edizioni Bande Dessinée. Sempre per queste edizioni, Leo pubblicò anche lo speciale Squalo, parodia del famoso film, così come del suo pseudo-rifacimento italiano L'ultimo squalo (1980), da cui riprende l'idea della gara di surf: la prima versione di questa storia era stata realizzata da Ortolani a soli 16 anni!

Nel 1996 vince il premio "Fumo di China" quale "migliore autore umorista".

Nel marzo 1997, cominciò la pubblicazione regolare, con Marvel Italia, della serie trimestrale Rat-Man Collection. Inizialmente la rivista raccoglieva ristampe delle vecchie storie di Rat-Man accompagnate da inediti cross-over in cui il protagonista incontrava i supereroi della Marvel Comics. Un anno dopo, conclusa la serie autoprodotta con la dodicesima uscita e lo speciale Rat-Man contro Erinni, Ortolani passò definitivamente alla produzione da edicola pubblicando le storie inedite a partire dal quinto numero di Rat-Man Collection, che divenne bimestrale. Su Rat-Man Collection venne ristampato anche tutto il materiale realizzato nella precedente attività indipendente, affiancato da storie speciali "fuori-serie" come Star Rats (parodia del Guerre Stellari di George Lucas) e Il Signore dei Ratti (ispirato all'opera di J. R. R. Tolkien e alla trilogia filmica diretta da Peter Jackson).

Nel Giugno del 1997 vince il premio speciale della giuria dell'INCA (Italian iNternet Comics Academy) quale "Miglior giovane autore" per Rat-Man. Nel dicembre dello stesso anno il "suo" Dr. Destino vince il premio INCA quale "miglior personaggio maschile non protagonista" grazie alla storia “L’immutabile destino” pubblicata su Rat-Man Collection n. 2.

Nell'aprile del 1998 vince due premi INCA Winter '98: per la migliore serie del 1997 (Rat-Man Collection) e per il miglior personaggio femminile, la Erinni di Rat-Man vs. Erinni.

Nell'ottobre del 1998, alla Comicon di Napoli, Rat-Man Collection vince il premio Micheluzzi quale "migliore serie o miniserie italiana". Sempre nell'ottobre del 1998 Rat-Man Collection vince il Premio Bonaventura nell'ambito di Padova Fumetto quale miglior serie umoristica del 1998 "per il suo stile accattivante ed umoristico che cita sia autori attuali che la grande scuola del fumetto underground". E ancora, in conclusione di un mese memorabile vince due premi Fumo di China quale "miglior sceneggiatore" e "miglior autore completo".

Nel settembre del 1998 vede la luce Morgan, miniserie di 4 numeri (più un numero 0), che ti vede collaborare con il tuo collega di studi universitari Ade Capone, un fumetto di fantascienza.

Nel maggio 2000 vince alla Comicon di Napoli l'ennesimo Premio Micheluzzi quale autore della "migliore serie italiana".
Nel marzo 2000 Ortolani si aggiudica l'INCA Winter '00 per la "migliore sceneggiatura" per la storia "Le sconvolgenti origini del Rat-Man" pubblicata su Rat-Man Collection 14.
Nel novembre 2000 vince il premio Fumo di China quale "Migliore autore umoristico completo 2000".

Il 13 gennaio 2001 Rat-Man vince quale migliore personaggio italiano in un sondaggio con tanto di urne elettorali svoltosi in 68 fumetterie sparse in tutta l'Italia. Nell'aprile 2001 il cortometraggio tratto dalla serie "Venerdì 12" vince il Pulcinella Net-Award a Positano per la rassegna di animazione "Cartoon on the bay". Nell'aprile del 2001 vince il premio INCA Winter '01 quale "Migliore serie del 2000" per Rat-Man Collection e "Miglior soggetto del 2000" per la "quadrilogia" "Niente è per sempre" su Rat-Man Collection 17/20. Il 15 dicembre vince a Rapallo il premio "U Giancu" "come autore umoristico”

All'inizio del 2002 Giuda, il "fedele" servitore di Aldo nella striscia "Venerdì 12", vince la X edizione del "Premio Fumo di China" come "miglior personaggio umoristico". Il 23 marzo a Milano, Rat-Man vince il "premio IF" quale "Miglior personaggio dell'anno". In aprile vince numerosi premi INCA. Ai due premi assegnati dai lettori come miglior personaggio maschile non protagonista (Brakko) e miglior personaggio femminile non protagonista (la Gatta) si sono aggiunti due premi del nuovissimo INCA PRO votati dagli autori: miglior sceneggiatore (Leo Ortolani) e miglior fumetto (Rat-Man). Nell'ottobre 2002 Rat-Man vince ben due premi Fumo di China proclamati a Romics. Il primo come miglior personaggio del fumetto umoristico, l'altro addirittura come miglior storia per "Le ombre dei padri..." pubblicata su Rat-Man Collection 29 del marzo 2002.

Nel marzo 2003 Rat-Man Collection vince il "Premio Attilio Micheluzzi" alla Comicon di Napoli quale "migliore serie regolare" ed in ottobre il "Romics d'Oro".

Il 2004 si apre con le vittorie in ben due categorie al ComicUS Prize 2003: quella di "Miglior fumetto italiano" con l'eccezione dei "comic book", "Bonelli" e "manga" con Rat-Man Collection, e nella categoria "Miglior scrittore italiano". Rat-Man e Leo Ortolani si piazzano anche nelle categorie "Miglior altra ristampa" e "Miglior altro disegnatore". Nel mese di marzo Leo Ortolani si piazza al primo posto nella categoria "operatore artistico" della 30a edizione del Premio Italia, un premio destinato agli operatori del mondo della fantascienza. Nel mese di ottobre nell'ambito del "Premio Fumo di China 2004", consegnato a Lucca Comics & Games, l'episodio "La fuga di Rat-Man" tratto da Rat-Man Collection 41 è stato premiato quale "Miglior episodio di serie per il fumetto umoristico". Quale "Migliore serie umoristica" è stata ovviamente premiata Rat-Man Collection.

Il 2005 conferma Leo Ortolani quale "Migliore scrittore italiano" per il premio ComicUS 2004, e Rat-Man quale "Miglior fumetto italiano da edicola" così come era già avvenuto l'anno precedente. Nel settembre 2005 Rat-Man vince il premio “AYAAK!”, come migliore serie a fumetti non Bonelli. Nel mese di novembre vince il premio Fumo di China 2005 quale "miglior autore completo".

Nel febbraio del 2006 Leo Ortolani vince ancora il ComicUS Prize edizione 2005 nella categoria "Miglior autore completo italiano" ed,in marzo, il premio Attilio Micheluzzi-COMICON 2006 quale autore della "Migliore serie umoristica" con Rat-Man Collection. Nello stesso mese vince il Premio Jacovitti quale "Migliore autore unico" con la seguente motivazione: "Premio per il migliore autore unico a uno straordinario innovatore del fumetto, che ha inventato un personaggio già entrato nel mito, eppure ancora all'inizio di un cammino ricco di sorprese, invenzioni e divertimento. Per avere dimostrato che la comicità può e deve essere uno strumento per capire se stessi e il proprio mondo".

Nell'estate 2006 ha realizzato gli artwork per la campagna pubblicitaria televisiva per Protezione Civile sui comportamenti corretti da tenere in estate e nei momenti caldi della giornata.

Dal 20 novembre 2006 è stata messa in onda da parte della RAI la serie televisiva Rat-Man, realizzata da Stranemani e Rai Fiction e supervisionata personalmente da Ortolani, composta da 52 episodi da 13 minuti ciascuno. I primi episodi sono stati presentati in anteprima a Lucca Comics 2005 e riproposti a Romics, nel 2005.

Nel Febbraio 2007 la serie di Rat-Man è arrivata al primo posto nel ComicUS Prize 2006 quale "Miglior altro fumetto italiano e al primo posto per Leo Ortolani quale "Miglior autore completo italiano".

Nell'Aprile 2008 la serie Rat-Man ha vinto il premio Attilio Micheluzzi-Comicon 2008 - quale "Migliore Serie a Fumetti umoristica" mentre Leo Ortolani ha vinto il "Premio XL". In ottobre vince il Premio XL a Romics quale "Migliore autore".

Nel 2009 durante la rassegna di Mantova Comics & Games è stata ufficializzata la vittoria del ComicUS Prize 2008 in due categorie: "Miglior altro fumetto italiano" con Rat-Man e "Miglior autore unico italiano".

PASSIAMO ORA ALL'INTERVISTA!!!!!

Leo, cosa spinge un ragazzo poi divenuto geologo a “flettere i muscoli e a volare nel vuoto”autoproducendosi il proprio fumetto?

Non era facile lavorare come geologo. Nemmeno come fumettista, ma come fumettista mi divertivo di più…E poi credo che ci sia un momento nella vita in cui uno deve osare. Speriamo che per me non arrivi mai, sono un vigliacco!

I tuoi esordi avvengono su riviste e fanzine come l’Eternauta, Made in USA, Starcomix. Adesso di riviste simili ce ne sono sempre meno: pensi che manchino al mondo del fumetto? Noi nel nostro piccolo abbiamo appena cominciato un’avventura in tal senso e vorremmo pubblicare storie autoconclusive in una o due tavole di disegnatori non professionisti ispirate a Dylan Dog. Che ne diresti di mandarci qualche tua tavola per le prossime fanzine sotto falso nome (magari Deboroh La Roccia)?

Se non esistono più, un motivo ci sarà…Non so quale sia, ma posso immaginarlo…le nuove generazioni di lettori sono più propense a concentrare la loro attenzione sui singoli autori, piuttosto che su riviste- contenitore. Un po’ perché adesso ci sono davvero tantissime testate a a fumetti, e tutti dobbiamo scegliere, perché non abbiamo tutti quei soldi, e se anche li avessimo, non abbiamo tutto quel tempo da passare a leggere fumetti. Di conseguenza, andiamo in edicola o in fumetteria mirando a colpo sicuro. Peccato solo che un autore o un prodotto nuovo faccia poi fatica a farsi conoscere. Mi scuserete se non manderò tavole alla vostra fantine, ma per i miei ritmi di lavoro avrei anche bisogno di dormire…;)

Hai creato un vero fenomeno cult: quali autori e personaggi dei fumetti hai letto quando eri ragazzo? E a quali di loro ti sei ispirato nel tuo lavoro?

Quando ho creato Rat-Man non pensavo certo che avrei creato un cult. Che poi, quella parola lì, Rat-Man la guarda sempre con sospetto e intanto si mette con le spalle al muro. Cos’ho letto da ragazzo? Tutto quello che c’era in giro. O quasi. Ma non ho particolari cose a cui mi sono ispirato..credo di essere un po’ il frutto di tutto quanto, dai fumetti ai libri, ai film, ai telefilm, alla vita. Che poi è la stessa cosa per ogni autore di fumetti. L’importante è non chiudere la porta alle esperienze. Come direbbe Cinzia.

A cosa pensi sia dovuto il successo del ratto? Quali sono le fonti del tuo umori-smo, delle tue battute? Cosa pensi Jack Kirby abbia portato al mondo del fumetto? E cosa secondo te penserebbe delle continue rinascite-rimpastamenti-ristampe delle storie di supereroi di oggi?

Ragazzi..come riesci a mettere insieme delle domande così diverse in una sola?°___°

Non lo so a cosa sia dovuto il successo del ratto…credo che sia perché fa ridere, poi fa anche appassionare un po’, fa piangere alcune volte, altre volte ti intriga…Insomma, è appiccicoso.

Le fonti del mio umorismo? Anche qui, non ci sono fonti..amo ciò che fa ridere, lo sento affine e cerco delle strade per replicare certi meccanismi. Ma mi sbaglio a definirli meccanismi, è magia.Quando qualcosa fa ridere è perché è avvenuta una magia, anche nel cervello che l’ha ideata. Se non la scrivi subito o se la cambi di un pelino, non funziona più. E’ la cosa meno meccanica che conosca.

Mi chiedi cos’abbia portato Jack Kirby nel mondo del fumetto? Ma in quale grotta abiti?

Il RE ha mosso generazioni di fumettisti come me soltanto con una matita. E ancora ne muoverà negli anni a venire. Ci ha segnati con il fuoco sacro della passione e ci ha mostrato la Via. Non so cosa penserebbe delle rinascite, dei rimpastamenti e di tutto il resto…lui appena poteva, creava cose nuove, a getto continuo.

Come nasce una tua storia? Parti da una trama riempiendola di battute, o trovi una scena interessante e le intrecci intorno una storia, o in un altro modo ancora?

Parto da un’idea interessante e poi la annaffio con notti e notti di scrittura. Un po’ si forma una trama, ma non è nemmeno indispensabile averla, perché poi la cambio, mentre scrivo. E ogni tanto ci attacco delle battute. Ma quelle che mi piacciono di più.

Come mai secondo te il fumetto americano è ricco di evoluzioni nella trama e nelle caratteristiche stesse del personaggio mentre il fumetto italiano è ricco di personaggi statici? Un esempio su tutti: la mancanza di allarmi decenti che impediscano a Diabolik di rubare sempre nella stessa città, com’è giustificabile? Non potresti mandare Rat Man a dare una mano al povero Ginko? Potrebbe il tuo Rat Man dare una mano una volta per tutte ad aiutare Tex a tutelare gli indiani americani dall’invasione scellerata dell’uomo bianco? Può Rat Man toccarsi il naso con la lingua?

No. Rat-man non riesce a toccarsi il naso con la lingua, quindi cerca di toccare quello degli altri. Vi lascio immaginare lo schifo. Per il resto, la staticità deriva sostanzialmente dal tipo di lettori che seguono quel genere di testate. Lettori che amano ritrovare il loro personaggio sempre uguale. E’ molto rassicurante. E non ci si espone a critiche o a pericolosi cambiamenti. Se funziona, perché non fare così? Ma in America, dove i lettori di fumetti cambiano spesso, si cerca sempre di attirarli con cose diverse, che stupiscano, che li avvincano come una telenovela. In Giappone, dove non hanno paura di perdere i lettori, creano delle serie che si concludono. Tanto poi ce ne saranno altre, perchè limitarsi a raccontare per 50 anni la stessa storia?

Oltre a Rat-man conosciamo i tuoi altri fumetti pubblicati sul bimestrale, come "Venerdì 12" e "L’ultima burba". Hai altre miniserie in serbo per gli appassionati che inserirai nella serie Collection?

Se continuo a usare tutte le pagine per le storie di Rat-Man, temo che non potrò sviluppare altre miniserie...Nel cassetto ho sempre GLI INTACCABILI, ma al momento li tengo da parte.

Sempre parlando dei tuoi progetti per il futuro, ci potresti parlare di questa tua nuova parodia in 3d “AVARAT”? Sarà fruibile solo in 3D utilizzando gli occhialetti allegati? Come ti sei trovato con queste nuove tecnologie applicate ai fumetti?

AVARAT uscirà in due puntate a novembre e a dicembre e si leggerà usando proprio gli occhialini con le lenti colorate! Il risultato è divertente! La lavorazione è stata abbastanza lunga e complessa, ma si tratta di cose che si fanno con incoscienza , con il solo scopo di divertirsi! Devo dire che alla EDIS, dove Giorgio Franzaroli e Massimiliano hanno reso in 3D le tavole della storia, sono stati dei grandi professionisti. E scusami se mi fa sorridere quando scrivi “le nuove tecnologie”…il 3D esiste dalla fine dell’800. Fumetti in 3D li ha fatti nel 1955 anche Kirby (CAPTAIN 3D) e i primi film in 3D sono del 1922...

Come hai più volte dichiarato, “Rat-man” dovrebbe concludersi nel 2014 con l’albo numero 100. Sei ancora di quest’idea o pensi che le richieste dei fan ti faranno proseguire? Ricordo che lo si diceva anche per Dylan Dog…ma così non è stato! Ed ora sono in tanti a lamentarsi che il fumetto non è più lo stesso. E’ questa una delle cose che vorresti evitare? Tradire i primi lettori?

La storia finirà. Non so se arriverò al 100 o me ne serviranno di più, ma state sicuri che la storia finirà. Non sono uno che va avanti all’infinito. Anche perché le cose si chiudono naturalmente. Le trame e le sottotrame arrivano ormai a un punto finale. Bisogna sempre chiudere in bellezza. E’ la prima regola dello spettacolo!

Come giudichi il cartone animato che ha debuttato a novembre su RaiDue? Avevi maggiori aspettative, o ritieni che lo spirito del fumetto si sia mantenuto? Che ruolo hai svolto nel progetto?

Il cartone animato, per tute le difficoltà incontrate nella sua produzione, è un miracolo. Lo spirito del personaggio esiste assolutamente anche in queste storie, che io paragono alle prime storie di Rat-Man, quelle autoconclusive, semplici. Il mio ruolo? Ho supervisionato praticamente TUTTO, lavorando principalmente a fianco di Michele Ampollini e Marcello Cavalli, gli sceneggiatori, ma contemporaneamente controllavo storyboard, videoboard, animazioni, doppiaggio, ritmo narrativo e quant’altro. Un lavoro che mi ha invecchiato di dieci anni. Per poi non vederlo nemmeno trasmesso per bene dalla RAI. Grazie ancora, RAI!

Recentemente è stata ristampata dalla GP Publishing la miniserie “Morgan”, in 4 volumi più un numero 0, realizzata in collaborazione con Ade Capone? Com’è stata questa esperienza nel fumetto non comico? Ce ne saranno altre?

Si fa sempre per il gusto di fare. La collaborazione di Ade me la ricordo vulcanica, roba che a un certo punto erano nate idee incredibili, ma siccome siamo due geologi, nessuno ha scritto niente, e sono andate perdute nel fuoco della creazione! Non so se farò altre cose “serie”, vediamo. Ormai sono pigro…e mi trovo così bene a fare le cose a modo mio...

Ti piacerebbe cimentarti disegnando storie di altri personaggi? C’è qualche storia con personaggi Bonelli come tuo “sogno nel cassetto”? In un editoriale di Plazzi avevo letto che Tex non ti sarebbe dispiaciuto disegnarlo. Ma i cavalli avrebbero sempre una faccia da scimmia e due grosse orecchie da topo?

No, i cavalli non ci sarebbero. Così mi tolgo subito dall’imbarazzo. Comunque sì, ho nel cassetto da sempre l’ultima storia di TEX, ma credo che sarà difficile che me la lascino fare, perché dentro c’è Rat-Man! Ah!Ah!

Ogni tanto si trovano evidenti riferimenti autobiografici. Quale importanza hanno? Marco e Marcello Lupoi” e' davvero ubiquo? In che modo ti aiuta Plazzi nella realizzazione delle tue storie? E soprattutto, questa domanda interessa tutti i collezionisti di fumetti: come concili il tuo tempo dedicato al lavoro con tua moglie Caterina? Ti sopporta? Apre sempre lei al postino?

Riferimenti autobiografici…ogni tanto è divertente metterli…così, dopo tanti anni, li leggi e ti ricordi cosa facevi allora, come eri messo…chi frequentavi…MML è davvero ovunque, continuamente. E’ il suo lavoro! E se non ci fosse Andrea Plazzi, bisognerebbe inventarlo, perché è una montagna che ferma le perturbazioni atlantiche e cascasse il mondo, è lì che dice “tranquillo, lavora tranquillo, non c’è problema, ci penso io”. Come concilio il tempo con Caterina e le bimbe? Lavoro di notte, quando tutti dormono. Anche voi lettori.

Veniamo ad un po’ di domande sul nostro Indagatore dell’incubo che va verso i 25 anni di vita. Lo hai mai letto? Quali storie ti sono piaciute in particolar modo? Ma soprattutto: lo leggi ancora oggi?

Certo che l’ho letto! Ero un lettore appassionato di DYLAN, poi, arrivati a IL PICCO DELLA STREGA, che era da un paio d’anni che non c’era più Sclavi, ho chiuso l’albo e ho detto “adesso basta prendermi in giro”. E ho smesso. Occasionalmente, per un viaggio in treno, per un motivo particolare, lo compro ancora. Qualcosa mi è piaciuto moltissimo (MATER MORBI di Roberto Recchioni), altre volte è un numero dimenticabile. Non ricordo un numero particolare, ricordo però il divertimento citazionistico della serie, per cui si passava da un TERMINATOR/GOLEM a un NIGHTMARE/BUIO e tante cose così. E poi le sceneggiature di Sclavi erano davvero incredibili. Adesso forse si vedono più cose di questo tipo, ma allora erano direi quasi oniriche. Ti lasciavano frastornato. Ma era il bello di questa serie. E io continuo a dire che ogni personaggio è legato al suo papà. Se questi se ne va, il personaggio soffre dell’abbandono. Devi avere qualcosa di veramente buono, per lui, altrimenti soffre.

Da un punto di vista professionale come potrebbe essere per Leo Ortolani disegnare Dylan Dog e come potrebbe essere per Dylan Dog essere disegnato da te. L’ho provato a chiedere a Dylan ma Groucho al citofono non mi apre, non conosco la password…ci riesci tu? Come saprai, nel maggio 2010 nella collana Color Fest di Dylan Dog sono state realizzate 4 storie umoristiche. Innanzitutto, hai letto questo fumetto? Hai riso con la copertina? Se hai riso con le storie pubblicate all’interno non te lo chiedo nemmeno. Vengo al dunque: quante firme dobbiamo raccogliere noi dylandogofili per vedere una TUA storia umoristica su questa collana che credo uscirà ogni anno?

Mi era stato chiesto di collaborare con questo albo umoristico di DYLAN DOG, solo che non è stato raggiunto un accordo di base sul contratto, così non ho partecipato. Io poi l’ho comprato, che ero curioso, solo che non ho trovato l’umorismo. Peccato!
La copertina era divertente, grazie a Silver e un mix con la sua fattoria!;)
La mia collaborazione con questa collana ( che non so che senso abbia continuare, visto che non contiene storie umoristiche), dipende dal tempo che posso avere per realizzare una storia e , come detto prima, da una diversa base contrattuale. Ma non pensate ai soldi, c’era un problema di libertà d’azione e di utilizzo della storia prodotta.

I fumetti si fanno se ci si diverte. E’ un modo per esprimere se stessi. Se esistono dei problemi a fare una storia con Dylan Dog, tanto vale che continui a fare Rat-Man, dove posso correre libero nei prati di carta!:)

Come concludere? Ringrazio Leonardo Ortolani personalmente come lettore del fumetto ed a nome di tutti noi dylandogofili per il tempo dedicatoci. Consiglio davvero a tutti quelli che amano i fumetti di leggere almeno una volta le avventure del Ratto: non potrete farne a meno!!! E noi continueremo a sperare in una sua storia nel Color Fest Humour!!!

Un ringraziamento a Gianluca Carangelo e Francesco Carelli di CR7 per l’aiuto e le segnalazioni.
Intervista a cura di : Giorgio Santoro